Il pericolo valanghe esiste da sempre, e si fa più probabile quando a nevicate intense seguono decisi rialzi delle temperature e l’avvio dello scioglimento della massa nevosa. In Italia c’è il servizio meteorologico Meteomont dell’Aeronautica militare ad occuparsene a livello nazionale ma sul territorio sono le singole regioni a diffondere le previsioni attraverso le Agenzie per la protezione ambientale (Arpa) con l’emissione di un bollettino quotidiano che riprende i dati del servizio meteo nazionale. Fanno eccezione Puglia e Sardegna dove clima e orografia non presenta caratteristiche che possano dare origine a valanghe.
Il bollettino valanghe si basa sull’analisi di dati nivometrici e meteorologici misurati quotidianamente, su valutazioni delle caratteristiche fisiche interne al manto nevoso, sulla valutazione della distribuzione della copertura nevosa e dei test di stabilità eseguiti settimanalmente dai tecnici nivologi regionali. Dove con più o meno dettaglio, ora con maggiore o minore capacità divulgativa, tutte le regioni e le province autonome dell’arco alpino possiedono pagine web e link specifici ai quali è possibile consultare il bollettino valanghe per il giorno in corso e quelli per i giorni successivi.
Tra le regioni del centro nord esiste un coordinamento realizzato attraverso l’Aineva, associazione che riunisce Regioni e Province autonome con l’obiettivo di condividere le iniziative in materia di prevenzione ed informazione nel settore della neve e delle valanghe. “Gli obiettivi primari – spiega il sito di Aineva – sono lo scambio e la divulgazione di informazioni, l’adozione di metodologie comuni di raccolta di dati, la sperimentazione di strumenti ed attrezzature, la diffusione di pubblicazioni riguardanti le materie oggetto di approfondimento, la formazione e l’aggiornamento di tecnici del settore“.
Nel centro Italia le Regioni si muovono seguendo le indicazioni del servizio meteo nazionale: in Abruzzo, dove esistono moltissime vette sopra i 2000 metri e il gruppo del Gran Sasso che arriva a 2990 del Corno Grande il bollettino Valanghe è realizzato da Meteomont; anche nelle Marche e in Umbria dove il gruppo di vette più consistente è quello dei Sibillini ci si affida a Meteomont così come nel Lazio dove non mancano i duemila metri (e catene con valli e canaloni) il bollettino valanghe riporta le indicazioni per il settore Lazio-Abruzzo Molise, vale a dire l’Appennino centrale; nel sud Italia infine spiccano le previsioni per l’Appennino Campano e Calabro Lucano (sempre a cura di Meteomont) e per i monti Nebrodi, Madonie ed Etna in Sicilia (Metomont e a cura del Corpo Forestale della Regione Siciliana). Nessun bollettino per Puglia e Sardegna.
Francesco Unali
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