Sangue: in Italia non manca, ma in emergenza si comunica male

Sangue: in Italia non manca, ma in emergenza si comunica male

Un convegno del centro nazionale sangue fa il punto sul coordinamento tra istituzioni e comunicazione nelle emergenze sanitarie dopo i recenti terremoti

In Italia la risorsa sangue è sufficiente, ma in emergenza è necessario migliorare il coordinamento tra le varie istituzioni, la protezione civile e gli operatori del settore sanitario impegnati nelle maxi emergenze sanitarie, oltre a una più efficace comunicazione dai sindaci verso i cittadini per dare la giusta rappresentazione del “Sistema sangue” per evitare gesti di generosità superflui.

SISTEMA SANGUE NELLE MAXI EMERGENZE

Si sono riuniti al Cnr di Roma scienziati, medici e giornalisti nel convegno “Sistema sangue nelle maxi emergenze” per discutere di come migliorare il coordinamento tra i diversi attori dell’emergenza sanitaria in presenza di un sistema di raccolta e distribuzione del sangue che già oggi funziona bene e dispone del sangue per fornire una risposta adeguata. “Occorre delineare una strategia comune – ha spiegato in mattinata il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Walter Ricciardi – ma anche una governance strutturata, in maniera tale che non si presentino i problemi già visti in cui la buona volontà dei soccorritori è rallentata dall’incertezza della catena di comando”.

LIUMBRUNO (CENTRO NAZIONALE SANGUE)

Per il direttore del Centro nazionale sangue Giancarlo Maria Liumbruno (nella foto) “è poi importante che si doni il sangue quando serve”. Infatti in Italia “il sangue è disponibile e bisogna donarlo solo quando viene richiesto”. Il piano di autosufficienza del sangue in Italia viene approvato ogni anno dal ministero della Salute ed è coordinato dal centro nazionale sangue in base ai fabbisogni delle singole regioni.

Francesco Unali 

(pubblicato il 2 febbraio 2017 su http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/)

 

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