È stata sicuramente l’occasione più importante per sensibilizzare la popolazione della Provincia di Frosinone sui rischi (qui il 57,2 per cento dei comuni è ad alto rischio frana e quelli confinanti con l’Abruzzo sono a forte rischio sismico). Sicuramente si era davanti all’appuntamento più rilevante degli ultimi anni nel Lazio su cui testare le capacità del sistema di protezione civile regionale: l’esercitazione RE.LE.A.S.E. 2016 (“pREparation Latium Emergency Area Strategic Exercise” 2016) organizzata dalla Agenzia regionale di Protezione civile del Lazio in collaborazione con la Prefettura di Frosinone e il Dipartimento Nazionale della Protezione civile lo scorso 12 e 13 marzo ha messo in campo per la prima volta un grande sforzo organizzativo da parte della Agenzia regionale che ha coinvolto le autorità locali e tutte le componenti del sistema, a partire dai volontari di 73 associazioni delle province di Frosinone e Latina presenti nei tre giorni.
A dare il segno dell’importanza di un appuntamento come RE.LE.A.S.E. 2016 è stato il luogo in cui si è svolta: l’area dello stadio Casaleno di Frosinone, uno degli spazi che il “Piano Regionale delle Aree di emergenza strategiche nella Regione Lazio” ha individuato dal luglio scorso tra i sei da utilizzare in tutto il Lazio ai fini di protezione civile. Un’esercitazione da tempo attesa sul territorio, rimandata lo scorso ottobre per motivi meteorologici, che ha visto la partecipazione di oltre 230 volontari e il coinvolgimento di centinaia di studenti provenienti da tutta la provincia.
Obiettivi di RE.LE.A.S.E. 2016, che ha coinvolto rappresentanti di tre Regioni (Lazio, Campania e Marche) e rientra tra le esercitazioni per eventi di tipo B, sono stati il primo test assoluto dell’area di campo, la prova degli spostamenti sulla viabilità principale e secondaria (Autostrada A1 dai caselli di Cassino a quello di Frosinone, e la Ss dei Monti Lepini) e la gestione delle associazioni di volontariato con relativa verifica del funzionamento della catena di comando e controllo. L’esercitazione non partiva dalla simulazione di un evento particolare o di un rischio specifico cui rispondere ma ha testato la capacità di risposta del territorio, avendo coinvolto anche le aree dei comuni di Cassino, Fiuggi e Sora e la viabilità locale della provincia di Frosinone. I 230 volontari attivi nei diversi giorni sono stati divisi in due maxi gruppi: circa 130 presenti nel corso dell’intera esercitazione hanno allestito e smontato il campo e gestito tutti i servizi relativi alle varie funzionalità; l’altra metà ha operato nella giornata di sabato occupandosi del convoglio mobile e delle altre attività di assistenza.
Le operazioni sono partite venerdì alle ore 10 con la simulazione di allarme e l’allestimento del campo dotato di 24 tende pneumatiche (tipo Pc/08), un Posto Medico Avanzato, una cucina a induzione di ultima generazione (sperimentata per la prima volta qui dalla Protezione civile del Lazio), un elicottero regionale, una tenda sociale multimediale (TMM), un posto di comando mobile.
Grazie al contributo di Enel e Acea (le multiutility presenti sul territorio fornitrici di energia e acqua) sono stati messi in campo anche un gruppo elettrogeno e una autobotte di grandi dimensioni.
A prendere parte, insieme al direttore della Protezione civile regionale Gennaro Tornatore, al coordinatore organizzativo Antonio Colombi, rappresentanti del ministero della Difesa, il Prefetto e il Questore di Frosinone, amministratori del capoluogo ciociaro e ben 24 funzionari della Agenzia regionale di Protezione civile. Assieme a loro anche 50 osservatori, undici dei quali provenienti dal Dipartimento Nazionale di Protezione civile con a capo la responsabile dell’ufficio Volontariato, Formazione e Comunicazione Titti Postiglione. Presenti nel corso della tre giorni anche l’assessore regionale Mauro Buschini, rappresentanti dei comuni vesuviani di Poggiomarino e Ottaviano e della Provincia di Frosinone, oltre a membri dell’Aeronautica militare, dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, Ingv, Ares 118 e Croce Rossa Italiana. Ospite speciale una delegazione del Municipio di Belgrado capitanata dal vicesindaco della città serba.
Nella giornata di venerdì circa 70 veicoli si sono mossi alla volta dell’area del “Casaleno”: 37 mezzi utilizzati per la costruzione del campo e altri 33 destinati alla creazione del convoglio che, scortato da auto della Polizia di Stato e della Protezione civile regionale, hanno attraversato l’intera provincia da Cassino a Frosinone, mentre due bus forniti gratuitamente da Cotral hanno permesso la simulazione di evacuazione della popolazione dall’area del campo alle località di Fiuggi e Sora.
Sabato Mattina è stata la volta delle attività didattiche e sociali: con oltre 220 bambini provenienti dalle scuole della zona il campo si è animato e le strutture sono state messe alla prova nelle funzioni di registrazione delle persone in entrata, nella gestione dei flussi, nella accoglienza. Successivamente le associazioni di volontariato hanno condotto le scolaresche attraverso una serie di attività informative e per un giro del campo. Molto interessanti anche le iniziative sul ruolo dei disabili nelle emergenze promosse dal gruppo “Abili a proteggere” nato dalla collaborazione tra la Cooperativa Europe Consulting di Roma e il Dpc per mantenere alta l’attenzione sul rapporto tra soccorso e assistenza alle persone con disabilità in caso di emergenza: tre moduli esercitativi sulla gestione della disabilità motoria, sensoriale e cognitiva in emergenza sono stati organizzati dall’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco in Congedo (ANVVFC) Divino Amore, attiva sul tema protezione civile e disabilità. Nel corso del pomeriggio il campo è stato aperto alla popolazione locale che ha potuto conoscere le attività delle associazioni e il sistema di protezione civile regionale. Le operazioni si sono concluse domenica alle ore 14 con il debriefing finale tenuto nel palazzetto dello sport di Frosinone dai responsabili della Agenzia regionale con il Prefetto, il Questore e la d.ssa Postiglione nel corso del quale sono stati evidenziati i punti di forza e le criticità riscontrate nel corso della tre giorni ciociara.
Francesco Unali (Articolo pubblicato su “La Protezione civile italiana” 2016)
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