Grandi eventi, Latina raddoppia la sua popolazione: in centomila per la giornata in ricordo delle vittime di mafia
di Francesco Unali
Grandi viali, spazi organizzati secondo le rigorose regole dell’architettura razionalista, e un territorio completamente pianeggiante: tutto a Latina sembra fatto per gestire al meglio un grande evento di massa. E così è stato il anche 22 marzo scorso, quando in occasione della diciannovesima “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, promossa dall’associazione Libera e da Avviso Pubblico, il capoluogo pontino pensato da Benito Mussolini e disegnato da architetti come Frezzotti e Mazzoni, ha praticamente raddoppiato la sua popolazione accogliendo centomila persone provenienti da tutta Italia per dire il loro no alla criminalità organizzata e ricordare l’impegno e il sacrificio di tante vittime. Dopo le parole di Papa Francesco che a Roma aveva invitato i mafiosi a convertirsi e la veglia di venerdì sera, il cuore della manifestazione di sabato mattina a Latina è stata piazza del Popolo, perno dal quale si irraggiano numerose strade che dal centro raggiungono la periferia della città che conta oggi 120 mila residenti. Attorno al grande palco si è tenuta la manifestazione con Don Ciotti e il presidente del Senato Piero Grasso, mentre tutto attorno tra viale Italia, piazza del Quadrato, corso della Repubblica e piazza San Marco la città pullulava di persone di ogni età.
Una folla colorata e pacifica che dopo i raduni degli alpini nel 2010 e i più recenti dei Carabinieri e dei Bersaglieri ha messo alla prova il comune di Latina, la Prefettura e le strutture di protezione civile. Insieme alle forze dell’ordine e alla polizia locale la protezione civile comunale, che ha organizzato la logistica, gli spostamenti dei flussi a piedi e i posizionamenti in partenza e arrivo di bus e automobili, ha impiegato 240 volontari scelti dall’albo comunale delle associazioni di protezione civile. Circa 50 volontari sono arrivati anche dai comuni limitrofi e dalla Regione Lazio. Quest’ultima ha fornito, oltre al supporto organizzativo con due funzionari, anche alcune decine di brandine destinate ad accogliere per la notte un folto gruppo di scout. Il comune di Latina, in costante contatto con la Sala operativa unificata permanente della Regione Lazio ha coordinato il lavoro di volontari e sanitari presenti sul posto con il supporto di 25 ambulanze della Croce Rossa, 3 posti medici avanzati della Cri e altrettanti messi a disposizione dallo stesso Comune. Sul fronte del rischio incendi, oltre al ruolo primario svolto dai vigili del Fuoco, il Comune di Latina ha messo in strada 15 pick-up dotati di modulo antincendio. Tra i servizi attivati per migliorare l’ordine pubblico sono stati dislocati 25 soccorritori “appiedati”, 10 uomini in altrettanti punti informazione, distribuite 3 pedane di bottigliette d’acqua minerale e aperti 30 bagni chimici. La giornata della Memoria delle vittime delle mafie non è un grande evento come un concerto o una partita di calcio, ma una giornata dove è fortemente percepita la pressione dell’impegno civile: chi era lì sfidava una mentalità, quella mafiosa, radicata anche in alcune aree del Lazio. Per questo chi come Gianluca Di Cocco, assessore comunale alla protezione civile, racconta di quella giornata parla di un più ampio concetto di sicurezza: «Sin dalle prime riunioni ci siamo resi conto della importanza e della delicatezza di questo appuntamento – spiega – Abbiamo lavorato in sinergia con il comandante della polizia municipale, il capo di gabinetto del sindaco e la Questura per rendere l’evento sicuro». Prima dell’arrivo delle autorità la città di Latina è stata infatti bonificata con i controlli da parte di agenti specializzati e cani anti esplosivo. «Con Acqualatina, l’azienda che gestisce l’acqua potabile, abbiamo provveduto a saldare i tombini per tutto il percorso e a rimuovere i cassonetti» spiega ancora Di Cocco. Fondamentale è stata la logistica degli automezzi e delle persone in arrivo e partenza. «Avevamo tre punti da tenere sotto controllo: la stazione di Latina scalo, fuori città, il piazzale di Borgo Piave e l’area di via Bruxelles da dove sono arrivati e hanno sostato circa 350 pullman e il punto di ammassamento di via Isonzo: per chi è arrivato via treno abbiamo creato un sistema di navette che ogni 30 minuti scaricavano le persone e tornavano a prenderne altre. I Bus turistici invece hanno lasciato i gruppi a poca distanza dal centro e sono andati a parcheggiare nell’area loro destinata». Gli organizzatori di Libera hanno calcolato che al termine della manifestazione principale, delle centomila persone arrivate a Latina, ne erano rimaste appena circa cinquemila, per assistere a convegni ed eventi minori. «Lo sfollamento si è svolto ordinatamente in meno di un’ora. I gruppi che dovevano riprendere il bus – continua Di Cocco – aspettavano che il loro pullman si avvicinsse al centro nell’area più vicina disponibile. Chi invece era venuto con il treno ha dovuto camminare al massimo 600 metri a piedi e poi con la navetta è stato trasportato in stazione». Sul palco di Piazza del Popolo Don Ciotti e gli altri testimonial dell’evento hanno pronunciato uno ad uno i 900 nomi delle vittime di mafia, per non dimenticare. Il fresco di una primavera appena accennata ha reso piacevole per i tanti volontari di protezione civile una mattinata impegnativa, nella quale Don Ciotti ha parlato di libertà e giustizia ma anche di diritti negati, lavoro che manca e povertà. Al culmine del suo intervento il fondatore di Libera ha chiesto che quella del 21 marzo sia riconosciuta dallo Stato come la giornata del ricordo delle vittime della mafia.
dopo raduno degli alpini 2010 e carabinieri, bersaglieri 2013
100 mila presenze
240 coi di latina, albo comunale di protexione civile più quelle della regione lazio
Cri 25 ambulanze con navigatori del luogo
25 soccorritori appiedati
3 Pma comunali viale Italia (maxi schermo) piazza del popolo (palco principale) e alla partenza della sfilata
3 Pma della Croce Rossa
15 pick-up alcuni con moduli antincendio
10 stuard per informazioni
30 bus navetta con partenza da latina scalo
di cui
20 dal treno all’ammassamento
3 da expo maxicaravan e caravan
altri via vespuccci zona cimitero per chi parcheggiava la macchina
acqua distribuita 3 pedane di acqua
30 bagni chimici
120mila abitanti arrivano 100mila persone. grande pressione sulla città, in mezz’ora si è smaltita la
sala operativa presso prefettura latina coordinato
pianificazione
comandante polizia municipale e capo gabinetto tutte riunioni, rapporti con la questura, bonifica dell’area con cani anti espolisivi – con acqualatina saldati tombini per tutto il percorso (grasso, don ciotti, ) rimozione cassonetti
tutti sapevano cosa fare
pullmann dalla Monti Lepini con mezzi propri
treni da latina scalo
ss156 dall’autostrada
dalla pontina da sud
da nord Appia
via mediana
piazzale di borgo piave
350 pullmann non poteva sopportare li abbiamo fatti mettere in area via bruxelles strada larchissima due corsie doppio senso di marcia
il punto di raccolta ammassamento – via isonzo, da lì tutti i bus navetta venivano scaricati e andavano i pullmann a parcheggiare. Persone che dovevano riprendere il bus aspettavano il pullman che si avvicinava nell’area più vicina al gruppo che saliva sul bus e se ne tornava a casa. Chi era venuto col treno si spostava al massimo 600 metri a piedi e poi navetta e tornava al treno. Tutta questa operazione si è asvolta in meno di un’ora.
rimaste 4-5000 persone rimaste per convegni e seminari dalle 15 in poi
Piazza del popolo, viale italia, piazza del quadrato, corso della repubblica e piazza san Marco.
Regione Lazio
chiesto supporto di 40 lettini per una veglia di 250 scout che facevano spettacoli e preghiere per le persone più anziane
mandati 50 uomini di associazioni
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Latina luogo adatto ai grandi eventi
la viabilità può sopperire tranquillamente a grandi eventi, città creata apposta,
migliorare
ci deve essere maggiore sovvenzioni da parte dei volontari, se si continua a tagliare i contributi alle associazioni si mette a rischio un lavoro importante, se non si possono comprare le scarpe antinfortunistiche e riparare le macchine anche i volontari piano piano smettono di partexipare. Ridare dignità ai gruppi di protezione civile, non bisogna sperperare denaro pubblico in associazioni di protezione civile, ma se in passato si era dato troppo, oggi forse ci sono troppi pochi soldi. I volontari sono pronti a intervenire in ogni situazione, ma se non gli dai i mezzi…. si affievoliscono anche le professionalità.
a me in questa occasione serviva un sistema radio per tutti e non è stato possibile per tutti
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ci proporremo in tutti i modi di proporre altri grandi eventi. Da parte mia c’è il desiderio di avere qui da noi papa Francesco.
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AVERE
nomi delle associazioni e gruppi comunali e loro specializzazioni
fotografie
gianluca_dicocco@libero.it
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