Cambio al Dpc: Franco Gabrielli va via, arriva Fabrizio Curcio

Cambio al Dpc: Franco Gabrielli va via, arriva Fabrizio Curcio

Il cambio al vertice Gabrielli – Curcio si è compiuto in un vortice di emozioni che ha segnato il 3 aprile del Dipartimento nazionale della Protezione civile. Un passaggio di consegne che arriva dopo circa quattro anni di incarico di Franco Gabrielli: anni intensi e ricchi di criticità, dal dopo terremoto dell’Aquila a quello dell’Emilia Romagna, dalla Costa Concordia fino alle alluvioni ed emergenze di primavera, estate e autunno. Al vertice della Protezione civile arriva un tecnico dalla lunga esperienza, Fabrizio Curcio.

Una sorpresa e una garanzia per tutte le componenti del sistema di Protezione civile. Il nome del nuovo Capo dipartimento è arrivato al personale della Protezione civile pochi minuti prima che la notizia venisse diffusa alla stampa, al culmine dell’incontro di commiato tra il capo uscente e i suoi collaboratori svoltosi a Roma nell’auditorium di via Vitorchiano. In quella sede Gabrielli ha dato il suo addio al
Dipartimento per dirigersi verso palazzo Valentini, sede della Prefettura di Roma. Solo qualche ora prima il presidente del consiglio Renzi lo aveva nominato, mentre sul nome del suo successore era
rimasto il silenzio per diverse ore.

A sorpresa dunque, a dare l’annuncio della nomina di Fabrizio Curcio è stato proprio Gabrielli
nella sala affollata di dipendenti e collaboratori.  Una notizia che qualcuno sentiva nell’aria (il suo nome era stato fatto a Renzi dallo stesso Gabrielli tra i “papabili”) e che comunque non poteva tardare
ad arrivare. Se per i cittadini si tratta di una figura tutta da scoprire, il nuovo capo della Protezione civile italiana è conosciuto da anni da tecnici e volontari: con lui si sono abituati a lavorare e hanno imparato dalla sua esperienza nelle emergenze.

Dei suoi 48 anni dieci ne ha già trascorsi presso la Protezione civile, gli ultimi sei proprio al vertice della gestione delle emergenze. Prima ancora però Curcio fu a stretto contatto con l’ex capo dipartimento Guido Bertolaso che gli fece svolgere per due anni il ruolo di suo capo segreteria, elevandolo poi a responsabile delle emergenze e quindi vicecapo della Protezione civile.

Prima di approdare al Dipartimento Fabrizio Curcio, romano doc classe 1966, prende la laurea in Ingegneria ed entra tra le file dei Vigili del Fuoco: presto gestirà emergenze importanti come il coordinamento della colonna mobile dei Vigili del Fuoco veneti nel terremoto di Umbria 1997 e nel 2000 per il grande Giubileo di Roma (nel comando provinciale della capitale), fino al coordinamento della struttura commissariale per il recupero della Costa Concordia.

Gabrielli, in maniche di camicia e con i suoi modi gentili e fermi ha salutato i collaboratori tracciando un bilancio della sua missione in Protezione civile e ricordando ancora una volta il tema fondamentale
della diffusione della cultura di protezione civile tra la popolazione, con la campagna “Io non rischio” tra le iniziative da lui maggiormente volute. Poi, con uno scambio progressivo di ruoli il microfono è passato al nuovo capo dipartimento: Fabrizio Curcio, in completo scuro e occhiali fini, ha mantenuto il suo stile sobrio e asciutto.

“Continuità” è stato il primo segnale che ha voluto mandare a tutti, sottolineando come “il Dipartimento è quello di ieri è quello dell’altro ieri e sarà quello di domani” le problematiche sono le
stesse, dalla prevenzione e difesa del territorio alla gestione della macchina degli aiuti dopo le emergenze. “Ci approcceremo alle tematiche nella logica della continuità” ha spiegato poi Curcio
ringraziando per la nomina il presidente del consiglio Matteo Renzi.

Una visione operativa, di chi conosce dall’interno il funzionamento di una macchina complessa fatto di cittadini, istituzioni locali, territoriali e Stato: “La conduzione fino ad oggi del dipartimento è stata lineare, chiara e trasparente – ha spiegato Curcio – Ho il vantaggio di non dovere tracciare grandi idee nuove ma ho la responsabilità di perseguire quelle indicate, mettendoci anche nuovo impulso e nuova forza, conscio che il sistema e il dipartimento sono ben orientati da una guida importante”.

Dopo l’insediamento negli uffici di via Ulpiano a Roma e le prime uscite ufficiali a Lucca e Pescara il nuovo Capo Dipartimento si concentrerà sull’organigramma del Dipartimento (con il settore emergenze in primo luogo cui ridare un vertice) e sulle priorità nazionali che “saranno ancora una volta – ha spiegato Curcio nel giorno della sua nomina – la legge delega, la messa in sicurezza del territorio dal punto di vista del sistema della protezione civile, la pianificazione e le risorse alle emergenze aperte”.

Francesco Unali

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