I vigili del Fuoco sono più esposti ad ammalarsi di melanoma rispetto al resto della popolazione. Il temutissimo tumore della pelle, secondo uno studio dell’Università di Miami pubblicato il 13 dicembre dalla autorevole rivista statunitense Jama Dermatology con il titolo di “Firefighter skin cancer and sun protection practices”, sarebbe più frequente in chi per lavoro è esposto a sostanze chimiche come quelle utilizzate per lo spegnimento degli incendi.
I vigili del fuoco inoltre, secondo lo studio, contraggono la malattia in età più giovane rispetto alla media. L’indagine è stata effettuata su un campione di 2400 soggetti che svolgono questo mestiere in Florida. I risultati dicono che per una incidenza normale del melanoma pari allo 0,11% nel campione arrivava allo 0,17%.
Più in generale nel campione considerato è stata scoperta una percentuale del 4,5% di diagnosi di tumore della pelle, di cui 17 di melanoma e altri 102 casi di tumori diversi. L’età media delle persone che si ammalano nello studio è di 42 anni per il melanoma. I fattori di rischio sono molti e non riguardano solo le sostanze chimiche con cui entrano in contatto i vigili.
Lo studio dell’Università di Miami parla anche di un possibile contributo all’insorgenza del melanoma da parte dell’esposizione ai raggi ultravioletti, la possibilità di una insufficiente decontaminazione dei dispositivi di protezione e l’esposizione ai gas di scarico dei mezzi impiegati nelle operazioni di emergenza
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