Infezioni ospedaliere per 700mila pazienti l’anno: come combatterle

Infezioni ospedaliere per 700mila pazienti l’anno: come combatterle

Dati allarmanti sulle infezioni da un convegno svoltosi a Roma. Ma già oggi si possono combattere con il monitoraggio, la prevenzione, l’innovazione tecnologica

Tra 450 e 700mila casi all’anno, tra quelle di tipo respiratorio, urinario, derivanti da ferite chirurgiche e sepsi. Sono le infezioni ospedaliere, vero flagello che ogni anno colpisce tra il 5 e l’8 per cento dei pazienti ricoverati negli ospedali. Infezioni  che possono portare anche alla morte e che costituiscono un importante fattore di rischio per i pazienti più fragili come anziani e malati cronici.

DATI ALLARMANTI SULLE INFEZIONI

Sono i dati emersi il 31 gennaio scorso nel convegno  “L’Innovazione tecnologica contro le infezioni chirurgiche ospedaliere” che ha fatto il punto sul fenomeno. Le infezioni ospedaliere oltre che pericolose, sono molto costose: una singola infezione può arrivare a costare anche 10.500 euro. Inoltre rendono meno efficiente il funzionamento della sanità perchè allungano le degenze di molti pazienti e tengono occupati i posti letto spesso insufficienti.

LE INFEZIONI SI POSSONO COMBATTERE

Combattere le infezioni ospedaliere erò è possibile: grazie al monitoraggio, alla prevenzione, alla innovazione tecnologica se ne potrebbero evitare il 30 per cento (tra il 40 e il 60% di quelle chirurgiche). L’obiettivo è la nascita di un osservatorio permanente sulle infezioni ospedaliere, come auspicato dal direttore della ricerca del CEIS Economic Evaluation and HTA (EEHTA) Francesco Saverio Mennini.

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