Si chiama “Ricordati di me” ed è un dispositivo ideato appositamente per evitare quelle tragedie che riempiono le cronache locali specialmente d’estate: bimbi che muoiono soli in auto dimenticati dai genitori, magari in un enorme parcheggio di un centro commerciale.
A metterlo a punto sono stati nel 2015 gli studenti dell’Istituto tecnico industriale Fermi di Bibbiena in provincia di Arezzo. Guidati dal professor Bargellini il gruppo di studenti ha realizzato un sistema di allarme in grado di accendere le frecce, far suonare il clacson e inviando sms ai telefoni dei genitori o di altre persone di fiducia per segnalare la “dimenticanza”.
Il sistema, una sorta di seggiolino per bambini iperconnesso e tecnologico, mette in contatto l’auto e alcune sue parti in collegamento con i terminali telefonici e permette di rilevare quando si verifichino contemporaneamente alcune condizioni: l’auto ferma, il bambino seduto sul seggiolino di sicurezza, il guidatore non più seduto e la portiera aperta. Nella concomitanza dei vari eventi scattano gli allarmi che sono in grado di avvisare il genitore-autista della presenza del bambino nel seggiolino posteriore.
Il progetto è stato presentato il 30 settembre del 2016 al governo nelle persone del vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini.
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