Università Roma2, raddoppia e diventa internazionale il Master Cbrne

Università Roma2, raddoppia e diventa internazionale il Master Cbrne

Armi chimiche, nucleari, attacchi terroristici e maxi-emergenze sanitarie: i moderni rischi si studiano al Master Cbrne di Tor Vergata che si è appena rinnovato e internazionalizzato

Temi che siamo stati abituati a conoscere sin dall’attacco alle torri gemelle dell’11 settembre 2001 e che sono tornati di prepotente attualità nell’estate del 2013 con la profonda  crisi della guerra civile siriana. Le immagini a commento di notizie come quelle degli scontri in medio oriente mostrano scenari di operazioni internazionali, a volte di guerra, nei quali vengono impiegate le migliori forze a disposizione tra le diverse componenti della protezione civile, dai vigili del fuoco agli operatori sanitari. In un tempo in cui il nostro settore incrocia sempre di più gli ambiti della difesa civile e alcune sue componenti sono chiamate a operare in simili scenari di emergenza, la formazione dei “first responder” deve tenere conto di queste situazioni per poter rispondere efficacemente con conoscenze adeguate (anche in ambito civile e localmente) nel caso di incidenti industriali, grandi emergenze sanitarie o terremoti.

IL MASTER RADDOPPIA

Nel sistema della formazione italiano i corsi di specializzazione in queste materie si sono ampiamente diffusi negli ultimi anni. Tralasciando le numerose iniziative private, è nell’università italiana che si trova un’ampia offerta di master di primo e secondo livello destinati ad accrescere la preparazione, teorica e pratica, dei “first responder” in una visione sempre più integrata nelle istituzioni europee e internazionali.

Per questo merita una segnalazione la recentissima iniziativa dell’Università di Tor Vergata che ha deciso “raddoppiare” e rendere internazionale a partire dal 2014 il suo “Master in protezione da eventi Cbrn”. Dopo l’avvio nel 2009 in collaborazione con i maggiori enti pubblici (dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai Vigili del Fuoco, Esercito, Enea, Ingv, Istituto superiore di Sanità e ovviamente insieme al Dipartimento Nazionale della Protezione civile) le prime quattro edizioni hanno formato fino ad oggi oltre 80 specialisti, con un approccio teorico e pratico. A partire dal prossimo gennaio però il “Master in protezione da eventi Cbrn”, fondato dal professor Carlo Bellecci della facoltà di Ingegneria e realizzato in collaborazione con quella di Medicina e chirurgia del secondo ateneo romano, si sdoppierà e assumerà un profilo internazionale. Dall’unico Master di II livello si passerà a due corsi distinti, uno di primo livello destinato proprio ai “First responders” e un secondo più specialistico indirizzato ai “decisori” nel settore Cbrne.

DOCENTI INTERNAZIONALI E CORSI IN INGLESE

Entrambi i corsi, finanziati dal Miur con i fondi per l’internazionalizzazione del sistema universitario, saranno completamente tenuti in lingua inglese da un corpo docente internazionale. Ad accrescere il valore dell’iniziativa è il riconoscimento che la Nato ha dato ai corsi certificandoli come “Nato selected”. L’organizzazione internazionale collaborerà con il master offrendo docenti ed esperienze provenienti dai suoi centri di formazione. Una realtà di eccellenza, quella di Tor Vergata a Roma, finora unica nel suo genere in Italia, che in quattro edizioni ha raccolto e formato professionisti della sicurezza da ogni parte d’Italia e ora punta anche al pubblico europeo.

Ma l’offerta a livello nazionale è ricca e sfaccettata e le università italiane offrono a chi vuole operare nei diversi ambiti della protezione civile numerosi master. Sempre a Roma, ma stavolta alla Sapienza si può frequentare il master in “Analisi del rischio e gestione delle emergenze cbrn” delle facoltà di Medicina e Psicologia. Nel resto d’Italia si va dal master di I livello dell’Università di Perugia (dove esiste un corso di Laurea in Protezione civile ad hoc) dedicato al “trattamento dell’informazione e aspetti gestionali della Protezione civile”, ai due master di II dell’Università dell’Aquila in “Ingegneria della Prevenzione delle Emergenze” e “Ingegneria Antisismica”. Passando agli aspetti dell’emergenza sanitaria c’è poi a Firenze il master di I livello su “Soccorso integrato nelle maxi-emergenze: il management sanitario” e ancora a Tor Vergata quello di I livello in “Infermieristica di Protezione Civile”. Concludono questa rapida panoramica i master di I livello del Politecnico di Torino in “Veicoli speciali per la difesa e la protezione civile”, quello di II livello in “Caratterizzazione e risanamento di siti contaminati” del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi dell’Università Ca’ Foscari Venezia e sulla sicurezza delle persone quello in “Analisi e prevenzione dei rischi per la creazione di sicurezza e di benessere nei luoghi di lavoro” dell’Università di Padova.

Francesco Unali

(articolo pubblicato su “La protezione civile italiana” dicembe 2014)

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